Donato Frisia

Colombo, N & Pizziolo, M 1994, Donato Frisia, Archivi d’Arte Lombarda, Milano.

L’approfondito studio storico-critico condotto da Marina Pizziolo sull’opera di Donato Frisia, attraverso la presentazione di numerosissimi inediti, rivela l’originalità di un artista di forte modernità. Apprezzato nella prima metà del novecento da artisti come Amedeo Modigliani o Braque.

“A Parigi Frisia frequenta Picasso e Braque, alternando le assise notturne tenute dai vati dell’École de Paris nei caffè di Montparnasse, alle lunghe visite al Louvre, dove studia ed esegue copie delle opere dei grandi maestri. Con lui è quasi sempre un giovane pittore italiano dall’aria malaticcia: Amedeo Modigliani. Frisia, in un’intervista rilasciata poco prima di morire a Guido Ballo per la rivista Settimo Giorno, racconterà: ‘Mi vedevo tutti i giorni con Modigliani. Eravamo amici. Un po’ di tempo prima che morisse aveva pensato anzi di venire nel mio studio, a Merate, nella Brianza. Più che nei caffè, ci incontravamo soprattutto al Louvre’. Un incontro straordinario da cui scaturirà un’amicizia breve, troncata dall’improvvisa morte di Modigliani, ma intensissima. A ricordo rimarranno a Frisia cinque ritratti che di lui, con poetica sintesi, aveva tratteggiato il grande Modì”.