Corrente. Le parole della vita

Pizziolo, M & Sgarbi, V 2008, Corrente. Le parole della vita, Skira, Milano.

Qui sopra potete sfogliare la sezione più interessante del libro: il saggio di Marina Pizziolo, in versione eBook.

Catalogo della grande antologica dedicata al movimento di Corrente, realizzata a Milano, a Palazzo Reale. Una lettura aggiornata del movimento di Corrente e dell’appassionata partecipazione dei suoi protagonisti: Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Lucio Fontana, Piero Gauli, Genni, Renato Guttuso, Dino Lanaro, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Aligi Sassu, Scipione, Forenzo Tomea, Ernesto Treccani, Italo Valenti ed Emilio Vedova.

Nel 1943, quando su Milano incombe l’incubo dei bombardamenti, Ernesto Treccani, fondatore del movimento, aveva scritto: “Ho in mente un quadro, che dovrà essere pieno di vita e di morte. Neri, bianchi, grigi, e qualche rosso come un lampo. Dobbiamo parlare agli uomini le parole della vita”. “L’equivoco della vita: quante volte questo termine, in apparenza apodittico, è stato assunto da sistemi ideologici ansiosi di arrogarsi l’assolutezza dell’essere. Anche l’ideologia fascista inizialmente si era proposta come vitalistica: ma in un regime totalitario la retorica della vita affoga fatalmente nella retorica dello Stato, in cui l’individuo si annulla. Non a caso, al di là della sua nebulosa mistica, quando il fascismo parla di vita, chiama la vita fisica, la vita come luogo del corpo, sportivo perché forte, forte perché militare. Così come il mito della salute è il corridoio mentale per giungere alla sanità della razza. La vita rivendicata dai cantori di Corrente è, invece, la vita come luogo del sentimento, accadimento breve che si nutre del tempo. Non il tempo sovra umano delle realizzazioni collettive, dietro cui ogni regime totalitario maschera il suo spregio dell’individuo. Non il tempo politico, ma il tempo etico. Non il tempo della presunzione della ragione, ma il tempo dell’audace irragionevolezza della passione.”

Marina Pizziolo, Vittorio Sgarbi e Piero Gauli, uno dei protagonisti del movimento di Corrente
Romano Ravasio e Marina Pizziolo, alla mostra ‘Corrente. Le parole della vita’ a Palazzo Reale, a Milano